TUTTO PER UNA RAGIONE. DIECI RIFLESSIONI SULLA FOTOGRAFIA
un libro di Loredana De Pace. Edizioni emuse
Narrazione, lettura e performance abitano in ordine sparso questo incontro con l’autrice, accompagnata dal teatro di Roberto Giannini e Rossella Viti.
sabato 25 MAGGIO dei LIBRI a Lugnano in Teverina – h 18.00
spazio verdecoprente, ex scuole medie p.zza Marconi 6
Di fronte al titolo di questo libro viene spontaneo domandarsi:
qual’ è questa ragione?
La prima risposta è strettamente connessa alla meravigliosa duttilità dell’immagine fotografica. Le altre ragioni che hanno portato l’autrice, Loredana De Pace, a riflettere sulla fotografia, sono raccontate in ciascuno dei dieci capitoli attraverso le immagini, le considerazioni, gli interrogativi, gli approfondimenti, pagina dopo pagina.
Dieci i capitoli, dieci i ragionamenti su altrettanti temi che la fotografia sfiora, tocca, attraversa. Nate anche attraverso il lavoro corale di autorevoli menti (sociologi, psicologi, filosofi, direttori di festival e di musei, esperti di fotografia) che, a vario titolo, hanno partecipato alla riflessione, le pagine si sono riempite di considerazioni, domande e forse anche di qualche risposta. Ma soprattutto, della possibilità di sviluppare una personale visione e coltivare senso critico, partendo ciascuno dalla propria ragione.
LOREDANA DE PACE
Loredana De Pace è giornalista pubblicista, curatrice indipendente e, quando sente di avere qualcosa da dire, anche fotografa. Scrive da quattordici anni per la testata FOTO Cult – Tecnica e Cultura della Fotografia. Ha collaborato con vari media on line dedicati alla cultura e alla fotografia. Cura l’archivio dell’autrice Gina “Alessandra” Sangermano; partecipa a giurie di premi nazionali e internazionali e letture portfolio. Collabora con associazioni culturali nell’organizzazione di eventi e conferenze sulla fotografia e partecipa alla realizzazione di progetti editoriali.
Come fotografa, ha esposto il reportage El pueblo de Salinas, Ecuador: il piccolo gigante (2011) che è anche un libro con introduzione di Luis Sepulveda, Sono un cielo nuvoloso (2014, Galleria In terzone-Roma), Qualcosa è cambiato (Priverno, 2017).
Ha collaborato con Verdecoprente per ‘Territori latenti‘ 2015 come curatrice di progetti di narrazione e ricerca fotografici, e come performer in ‘Non chiamatemi Gina‘ (2016) con la regia di Rossella Viti.
Fotografia di Giuliano Ferrari
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Fotografie di Rossella Viti
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