Verdecoprente, Residenze artistiche in Festival – quarta edizione
# La scena svelata dal paesaggio #
Nel paesaggio umbro-amerino, tra le colline e i borghi di Alviano Amelia Giove Guardea Lugnano in Teverina e Montecchio, prende vita il progetto Verdecoprente, paesaggio a sua volta, disegnato dai linguaggi, dalle forme, dalle estetiche e poetiche della scena contemporanea: teatro, danza, performance e poi fotografia video e narrazioni multidisciplinari. Il suo sguardo si allunga oltre il ‘confine’ fra i generi artistici, fra il naturale e il costruito, fra la materia e il virtuale, fra il prodotto della terra e quello dell’uomo, fra le storie antiche e attuali delle persone e dei luoghi, fra le voci e il silenzio, aprendo allo spettatore nuove modalità di fare esperienza della creazione artistica, abitandola insieme al suo autore. Nato dalla volontà di Roberto Giannini e Rossella Viti, 20 anni di residenza umbra da festeggiare nel 2015, di promuovere nel dialogo con il territorio la ricerca creativa della scena e delle arti contemporanee, Verdecoprente si misura, per dirla con Eugenio Turri, con un ‘Paesaggio che si fa teatro’, trovando nella propria capacità di riscrivere i rapporti che lo alimentano un ‘Teatro che si fa paesaggio’.
Cuore del progetto sono le residenze artistiche sostenute con visione sempre più collettiva e partecipata da un insieme di enti associazioni, cittadini e aziende, una rete intercomunale che pone il lavoro degli artisti al centro di un sistema che ne valorizza il percorso professionale, il processo creativo ed il suo significato di relazione con il territorio che lo ospita. Otto formazioni della scena professionale italiana sono in residenza con Verdecoprente per sviluppare il proprio progetto artistico selezionato attraverso un bando internazionale. Dopo un periodo di prove negli spazi assegnati, il lavoro delle compagnie si aprirà agli spettatori in un evento che chiamiamo ‘restituzione’, una performance di 20-30 minuti o poco più che permette di vederne l’esito nella sua forma temporanea, prima che continui a svilupparsi in un’altra residenza.In un certo senso la ‘restituzione’ di un artista in residenza è un’occasione assolutamente unica, poiché spettacolo transitorio che in nessun luogo sarà più lo stesso di ora, esperienza da cogliere nel suo presente.
E il presente è proprio ciò che indagano i progetti del 2015, e con le residenze anche i ‘Territori latenti’, progetti sviluppati intorno alla fotografia che si insinuano e ampliano quest’anno il nostro sguardo sul mondo della creazione contemporanea. Tutti raccolgono del presente le tensioni profonde, spingendosi nella ricerca di strade creative originali che rielaborano tra le braccia del paesaggio che li ospita. Allora il teatro, la danza, la fotografia e la performance ritornano sulla scena come ‘narrazioni’ che non appartengono più solo all’artista che le ha create, ma diventano ‘luoghi’ che accolgono nello stesso tempo l’intimità del lavoro e la sua condivisione con la comunità degli spettatori. E’ un organismo vivo Verdecoprente, che si muove nella relazione con il proprio ‘ambiente’, così che la scena, custodita nei diversi paesaggi, ne venga svelata pian piano, seguendo il ritmo naturale in cui respira ogni percorso.