Verdecoprente numero 0
Il territorio a cui guardiamo è artistico e geografico, culturale e sociale, è il comprensorio Umbro-Amerino, nella provincia di Terni. Da qui, allungando lo sguardo verso ovest raggiungiamo il fiume, fino ad accogliere le prime terre laziali della valle del Tevere. E’ qui che da molti anni si muovono piccole preziose isole fatte di persone che ricercano e si interrogano sul valore sociale della propria azione. Sono singole esperienze indipendenti e talvolta molto distanti tra loro, eppure tutte si nutrono, entrandovi in relazione ciascuna a proprio modo, dello stesso ecosistema naturale, culturale e sociale, dello stesso ‘paesaggio‘.
Guardando queste realtà fatte di persone e luoghi dove il respiro sembra continuamente cercare e insieme negare lo scambio e la mescolanza, si potrebbe ben disegnare la mappa di un vasto arcipelago, un sistema virtuale che non è mai fermo, ma, continuando a galleggiare, delicatamente e inavvertitamente si sposta, fluttua sui campi e sulle costruzioni, trasportando con sé ogni cosa. Legami e legacci sono spesso invisibili, ma ogni isola compresa in questo arcipelago, ogni parte di questo paesaggio non può essere indifferente all’altra, trovando, in quanto organismo vivo, la propria identità unicamente nella relazione, dinamica come l’acqua che scorre, complessa come il carattere dell’individuo, ricca come il pensiero creativo. L’acqua ci vuole forse riportare verso il mare che migliaia di anni fa lambiva queste terre.
Il paesaggio di Verdecoprente è sguardo che si allunga fuori dall’orizzonte deciso dai confini geografici, visione che non si nega di fronte alla realtà di nature violate e sfruttate, ascolto che si concede ai suoni accettando lingue che non conosce. Attraversarlo è forzare i confini, è giocare con un’onda che passa e mette in pericolo il tuo equilibrio, è nuotare fino all’isola più lontana senza sapere per certo come tornare. Questo era il numero zero del festival. Questo è ancora l’arcipelago della quarta edizione, il 2015.
rossella viti 2012