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Testimonianze

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spazio verdecoprente

Spazio dedicato alle arti sceniche e visive, alle residenze artistiche Verdecoprente.
Assegnato dal 2015 al 2021alla cura e ai progetti dell’Associazione Ippocampo dall’Amministrazione comunale di Lugnano in Teverina.
L’Associazione risiede e realizza attività culturali e artistiche a Lugnano e nel territorio dal 1995.

“Pensiamo sia necessario ascoltare i luoghi per comprendere cosa raccontano, e immaginarli nelle diverse stagioni, per alimentare coltivazioni che ne diventino parte e paesaggio. Così vediamo l’unico percorso affinché arte e cultura, a misura della società, vi siano riconosciute come elemento necessario”.
Roberto Giannini e Rossella Viti

Michele Pascarella intervista Verdecoprente

Un paesaggio come teatro.
Conversazione con Rossella Viti e Roberto Giannini

Dal blog “Gagarin orbite Culturali” di Michele Pascarella – 4 agosto 2022

Da molti anni attivi in Umbria nel sostenere e produrre le arti performative (e non solo) contemporanee Rossella Viti e Roberto Giannini, Direttori Artistici dell’Associazione Ippocampo, hanno da poco pubblicato un imponente volume che ri-crea dieci anni di navigazioni del progetto Verdecoprente.

Il nome da voi scelto rimanda a una paradossale duplicità: ciò che è visibile, alla luce del sole, a compenetrarsi con ciò che è celato. Attraverso Verdecoprente da molti anni date slancio a discipline ed artisti diversi. Cosa, secondo voi, nessuna forma d’arte potrà mai dire o, meglio significare, nonostante la piena sincerità di un autore o di un’autrice?

Rossella e Roberto – Continuiamo a riflettere intorno a questa questione, perché è sfuggente, o meglio ci porta in un terreno sfuggente, con un confine incerto e invisibile che sposta il suo perimetro continuamente, fluttuando. Ogni forma d’arte cerca la propria verità, lo fa attraverso un linguaggio, ogni autore / autrice cerca il proprio linguaggio e con esso agisce. È un modo sincero di procedere? Sì, pensiamo di sì. Cos’è che non è consentito raggiungere attraverso questo processo? In quale terreno si ferma, si spiaggia, l’arte, come organismo che di là da quel punto non può più respirare?...continua