i racconti del supermercato

con Attilio Faroppa, Roberto Giannini
e la partecipazione degli artisti in residenza:
Ida Vinella, Olga Mascolo, Sara Bevilacqua,
Daniele Guarini, Umberto Smerilli.

mercoledi 25 settembre ore 10,30 supermercato Coop di GIOVE
giovedi 26 settembre ore 10,30 supermercato Coop di AMELIA

 

ecco uno dei racconti scritti e raccontati da Attilio, agli spettatori incontrati tra una spesa e l’altra…

LA MARMELLATA
Era una di quelle giornate di fine primavera in cui il tempo fa i capricci e nel tardo pomeriggio il cielo si rannuvola improvvisamente e minaccia il temporale. Carlo De Martini, il dottor De Martini per tutti, rientrato poco prima delle sette e mezza dallo studio medico, aveva aperto il frigorifero e costatato che non c’era più latte. Fiorenza, la donna che due volte alla settimana si occupava della casa e della spesa, si era dimenticata di comprarlo. Il dottore ne beveva molto. Era cresciuto a caffelatte che, se non usciva per qualche invito, costituiva la sua cena. Se ne preparava una grande tazza dove intingeva con accortezza le fette biscottate ben imburrate e coperte di un consistente strato di marmellata. Fiorenza era bravissima a fare marmellate e provvedeva a mantenere fornita la riserva del dottore, allineando su un ripiano della sua dispensa vasetti da mezzo chilo etichettati con il nome del frutto e l’anno di produzione. Carlo era ghiotto soprattutto di quella di albicocche che lei preparava ogni estate con i frutti raccolti dal grande albero del giardino. La donna era una piacente vedova sulla cinquantina e aveva lavorato da ragazza come domestica presso gli zii materni del dottore. E proprio nella cantina dove zio Luigi teneva il suo vino, fra loro c’era stato un episodio di sesso, singolo ma molto soddisfacente. Si conoscevano quindi da una vita e il dottore sospettava che Fiorenza covasse la speranza di risposarsi con lui, scapolo benestante con fama meritata di dongiovanni, ormai vicino alla sessantina ma ancora in gran forma.

Il dottor De Martini uscì di casa, chiuse la porta a chiave e guardò il cielo che si era fatto nero. Si munì allora di un grande ombrello a spicchi variopinti, l’unico trovato accanto alla porta. Doveva essere di Fiorenza, Il suo era rigorosamente nero e l’aveva certo lasciato allo studio la settimana prima. C’erano due supermercati nelle vicinanze. Optò per quello più lontano perché ci avrebbe trovato il latte della marca che preferiva. Ancora non pioveva, ma il vento turbinoso non prometteva nulla di buono. Arrivò al supermercato contento di non aver dovuto aprire quel vistoso ombrello, entrò e andò diritto verso il reparto refrigerato. Conosceva bene il posto, non era la prima volta che Fiorenza si dimenticava il latte. Prese due bottiglie di quello intero e prima di avviarsi alla cassa pensò di comprare anche due grandi pacchi di fette biscottate integrali che una sua paziente gli aveva consigliato di provare. Non si era munito di cestello e non aveva preso nemmeno una sporta da casa. Si trovò impicciato con le due bottiglie, i due pacchi e l’ombrello. Prima di far cadere tutto a terra, decise di posare ogni cosa sopra il bancone trasparente dei surgelati e di andare alla cassa per prendere un cestello. Nessuno l’aveva visto, ma si era sentito lo stesso ridicolo. Cosa che detestava. Il dottor De Martini aveva molte qualità ma non il dono dell’autoironia e quell’impaccio l’aveva messo di cattivo umore. Si affrettò perché temeva che qualcuno gli rubasse l’ombrello, benché quell’oggetto sgargiante fosse al di sopra di ogni tentazione. Girò dietro lo scaffale dei detersivi e si trovò quasi a sbattere contro una signora che, chinata, stava scegliendo fra le varie scatole e scatolette di cibo per cani. Il corridoio era talmente stretto che il dottore dovette fermarsi e chiedere permesso. La donna si alzò.

  • Carlo?

  • ….sì……buonasera…ci conosciamo?

  • Carlo!…ma guarda…ti avrei telefonato …sono Monica!

  • Monica?…..Monica Balestri?

  • Ma certo…possibile che non mi riconosci? Sono così invecchiata? Tu stai benissimo, lasciatelo dire.

  • Dai Monica…

Carlo si avvicinò per stringerle la mano, ma lei si allungò per baciarlo su una guancia.

  • Oh Monica..davvero non mi aspettavo di vederti…anche tu sei sempre bellissima.

  • Macché, sono ingrassata… tu invece sei sempre il solito casanova…sai che sono tornata a vivere qui?

Monica si rivelò un’esperta di marmellate. Quella di fichi soprattutto le riusciva a meraviglia. In quanto alle albicocche, rivaleggiava con quella di Fiorenza che rimase come donna delle pulizie anche dopo il matrimonio di Carlo e Monica. Ma non per molto, perché la gelosia può far fare cose pericolose e Monica, che non era stupida, le volle evitare licenziando Fiorenza una mattina che quest’ultima si era permessa di mettere i propri barattoli di marmellata davanti ai suoi nella dispensa.

©Attilio Faroppa Audrino
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