progetto As It Happens
di Francesca Cinalli, Paolo De Santis
giovedi 18 Giove h 21.00 sala polivalente
a seguire ‘Ristoro umbro’ a cura Proloco di Giove
AS IT HAPPENS_Verdecoprente Festival 2014 from Francesca Cinalli on Vimeo.
Non è uno spettacolo. Non è un laboratorio. Non è una rappresentazione. È un modo, un luogo. Unico e non ripetibile, di ascolto, di connessione. Ciò che accade è un punto interrogativo e un punto esclamativo. Ciò che accade è la relazione tra un dentro e un fuori. Ciò che accade è l’importanza delle cose che avvengono ai margini. Non c’è contatto in ciò che accade. E’ un rito collettivo, con occhiali da sole.
As It Happens è un dispositivo ideato per favorire l’avvicinamento del pubblico ai linguaggi della danza, la minore tra le arti, quella meno compresa, la più vicina al divino. All’interno di tale dispositivo, cerchiamo forme e modalità inusuali di interazione con il pubblico sul fronte della ricerca in danza: chiediamo al pubblico di giocare con noi, se lo vuole. Tutto ciò che facciamo è preparare il campo da gioco, un campo che presenta una dimensione accogliente ed ospitale, senza rinunciare ai codici della nostra ricerca nei territori dell’istante tra suono, parola, movimento. Agiamo nella convinzione che si possa dare luogo ad un confronto vivo e vitale con il pubblico, mettendo il pubblico stesso nelle condizioni di compiere un’esperienza collettiva nell’atto della creazione artistica, praticandola insieme nei casi più coraggiosi, o semplicemente rendendola fruibile per un pubblico-testimone di ciò che accade in quell’istante, nel rispetto di 3 semplici, basilari regole del gioco.
Ogni gioco ha le sue regole, le nostre sono:
1) lasciarsi al bosco
2) senza contatto fisico
3) con un paio di occhiali da sole
Il dispositivo As It Happens si nutre grazie al pubblico, o meglio, per compiersi ha bisogno del pubblico: la natura del progetto richiede già nelle fase di residenza di potersi misurare con un pubblico, anche di transito come ad esempio può avvenire nel caso di un museo o di una galleria d’arte, un pubblico colto nel mezzo di ciò che accade. Ci piace pensare ad As It Happens come ad un giardino permanente, spazio di trasmissioni e pratiche per allenarsi al qui e ora, tempo di formazione e informazione del pubblico, esperienza dell’atto creativo nel suo compiersi. Saper guardare, saper ascoltare come testimoni, partecipi di un rito. Un gioco in cui poter percepire e forse trasmettere il valore di bene immateriale di ciò che si sta facendo, al di là delle leggi di mercato.
fotografie di Angelika Leik
Tecnologia Filosofica è una comunità di artisti fra ricerca e contaminazione dei generi ai confini tra teatro e danza. Una predilezione particolare per il lavoro sul corpo e sulla presenza, nell’idea di un teatro concepito come atto totale con la figura del danzatore-attore, non solo interprete, ma anche “autore” del suo lavoro. Una comunità teatrale di artisti a struttura orizzontale, non verticistica, né gerarchica in cui non è prevista la figura tradizionale del direttore artistico. Le linee guida sono definite e orientate grazie a un continuo confronto dinamico all’interno del gruppo, mentre le responsabilità artistiche dei lavori sono stabilite a progetto, sulla base delle urgenze portate dai singoli. L’apertura all’incontro e lo sguardo esterno di artisti che nel tempo si sono avvicinati al gruppo, completano i tasselli dell’identità della compagnia. La produzione e la formazione si concentrano a Torino e sul territorio piemontese, con la Residenza Multidisciplinare Morenica/Cantiere Canavesano.
sito web: Tecnologia Filosofica
Tecnologia Filosofica
project As It Happens
by Francesca Cinalli, Paolo De Santis
It is no spectacle. It is not a laboratory. It is not a performance. It is a way of being, a place. Unique and not repeatable in terms of listening, of connection. What happens is a question mark and an exclamation mark. What happens is some sort of relationship between an inside and an outside. What happens is the importance of the things that take place at the margins. There is no contact in what happens. It is a collective rite, with sunglasses.
As It Happens is a device conceived in order to favour the approach of the audience towards the languages of dance, the minor one among the arts, the one less understood, the one closest to the divine. Within this device we search for forms and unusual ways of interaction with the audience in the face of dance research: we ask the audience to play with us if it wishes to. All we do is to prepare the playground, a playground that presents a welcoming and hospitable space, without abstaining from the code of our research in the fields of the moment between sound, word, movement. We act, driven by the conviction that it is possible to offer space for a vivid and vital encounter with the audience, putting the audience itself in the condition to experience collectively the act of artistic creation, practising it together for the most courageous ones or simply rendering it enjoyable for an audience of witnesses of the events in that moment in regard of three simple, basic rules of the game.
Every game has its rules, ours are:
1) Leaving oneself to the woods
2) no physical contact
3) with a pair of sunglasses
The device “As It Happens” feeds from the audience, or in other words, in order to be complete, it needs the audience’s participation: it lies in the nature of the project that already during the phase of residence it needs to match with the audience even with a transitory one as it may be the case at a museum or an art gallery, an audience caught in the middle of what is happening. We like to think of As It Happens as of a permanent garden, a space of transmissions and practice to train for the here and now, as time for instruction and construction of the audience, as an experience of the creative act while it is happening. Knowing how to watch, knowing how to listen as witnesses, participants of a ritual. A game through which one could experience and maybe transmit the quite immaterial value of which is being created beyond the laws of the market.
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